Ghiaccio d’acqua sulla superficie della Luna

L'analisi dei dati di una sonda indiana fornisce le prove della presenza di ghiaccio d'acqua in superficie, all'interno dei crateri nelle regioni polari della Luna.

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Le regioni del polo sud (a sinistra) e del polo nord della Luna: i depositi di ghiaccio d'acqua sono evidenziati in azzurro.
Un team di ricercatori ha dimostrato in via definitiva la presenza di ghiaccio d'acqua nelle regioni più scure e fredde della Luna. I depositi, che potrebbero avere un'origine molto antica, sono distribuiti in modo irregolare: nella regione del polo sud si trovano per lo più all'interno di crateri, mentre nella regione settentrionale il ghiaccio è presente anche all'esterno dei crateri e su aree piuttosto ampie.

SONDA INDIANA, STRUMENTI NASA. I dati rilevati dallo strumento Moon Mineralogy Mapper (M3) della Nasa, della missione Chandrayaan-1 (2008-9, Indian Space Research Organization), hanno permesso di identificare precisi elementi che hanno sciolto ogni dubbio: in particolare, le proprietà riflettenti che ci aspettiamo dal ghiaccio e l'assorbimento della luce infrarossa - che permette di distinguere l'acqua liquida dal vapore e dal ghiaccio.
Maggio 2017: in alcuni crateri nella regione del polo sud, il Lunar Reconnaissance Orbiter (Nasa) aveva rilevato aree molto riflettenti e, tra queste, alcune estremamente fredde. Si era fatta l'ipotesi che nelle aree più riflettenti e fredde potesse esserci ghiaccio d'acqua in superficie. Queste ipotesi sono state confermate dagli studi sui dati della missione (terminata) Chandrayaan-1 (Usa/India).

La maggior parte del ghiaccio d'acqua si trova all'ombra dei crateri vicino ai poli, dove le temperature non si alzano mai sopra i -150 °C - anche in virtù di una "eterna notte", dovuta alla molto piccola inclinazione dell'asse di rotazione della Luna, che non permette alla luce del Sole di raggiunge il fondo di molti crateri.

Precedenti osservazioni avevano suggerito la possibilità che ci fosse ghiaccio d'acqua in superficie, nella regione del polo sud lunare, ma finora si parlava solamente di ipotesi: i dati potevano infatti essere interpretati anche in altri modi (per esempio, un suolo lunare insolitamente riflettente). Ora invece non ci sono più dubbi: la ricerca è stata pubblicata su PNAS.
DA DOVE VIENE? Con il ghiaccio vicino alla superficie (addirittura nei primi millimetri di suolo) l'acqua diverrebbe accessibile come risorsa per le spedizioni lunari e certamente di più facile accesso rispetto all'acqua rilevata più in profondità da precedenti missioni e studi.

Ma al di là della risorsa per futuri coloni, per quell'acqua bisogna ancora trovare una spiegazione scientifica - che probabilmente racconterà qualcosa di nuovo sulla storia della Luna. È acqua primordiale o è stata portata dalle comete? Sul tema spenderanno energie la Nasa, l'Agenzia spaziale europea e altri enti spaziali, tutti sempre più interessati a (ri)mettere piede sulla Luna.

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