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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Un giorno negli aerosol terrestri: la mappa della NASA

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Un lavoro corale dei satelliti ha permesso di ricostruire in una sola immagine il contenuto dell'atmosfera in questi ultimi giorni. Prodotti di combustione, sabbie e sale marino:  materiale invisibile che prima o poi respiriamo. Incendi, tempeste di polveri, uragani. Solo grazie ai computer e ai satelliti si possono osservare nei particolari. ncendi e uragani sono eventi naturali che possono raggiungere valori di inaudita potenza e causare morte e distruzione. Ma se ci si allontana dalla Terra e li si osserva dallo Spazio, attraverso gli "occhi" attenti dei satelliti, i medesimi fenomeni non celano una certa inquietante bellezza. La NASA  ha recentemente pubblicato  un'immagine del nostro Pianeta (nella foto in apertura) che mostra le particelle che si muovevano vorticosamente in atmosfera il 23 agosto 2018, un giorno come un altro. Le particelle che si osservano sono solidi e liquidi per lo più invisibili all'occhio umano che turbinano nell

Hayabusa 2: scelti i luoghi di atterraggio su Ryugu

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La sonda dell’Agenzia Spaziale Giapponese si trova attorno all'asteroide verso il quale ha viaggiato per tre anni e mezzo. Si prepara a calarvi alcuni robot e rover, e a scendervi essa stessa per raccogliere campioni di suolo. La sonda Hayabusa 2 è giunta a destinazione, e si prepara a far atterrare su Ryugu un team di esploratori robotici. Hayabusa 2 (letteralmente "falco pellegrino"), sviluppata dall' Agenzia Spaziale Giapponese  (JAXA) ha raggiunto l'asteroide Ryugu lo scorso 27 giugno. Gli orbita attorno ad una quota media di 20 km e già più di una volta è scesa molto vicino alla superficie, arrivando anche a 1000 m da essa. La sonda ha lo scopo di depositare sulla superficie  del corpo celeste a forma di diamante , che si trova a circa 280 milioni di km da noi, una serie di robot, e di scendere essa stessa per raccogliere uno o più campioni di suolo e riportarli a Terra. PICCOLI ESPLORATORI.  Il primo dei robot che depositerà sull'

Un test d'entanglement quantistico senza precedenti

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Dio non giocherà a dadi, ma i quasar sì: i risultati di un esperimento condotto con l'ausilio di due telescopi alle Canarie, fra i quali il Telescopio nazionale Galileo dell'Inaf, e di due lontanissimi quasar, a 8 e 12 miliardi di anni luce da noi. Il Telescopio nazionale Galileo (Tng) dell'Inaf, sull'Isola di La Palma, alle Canarie. Un esperimento condotto sull'isola di La Palma, alle Canarie, sotto la guida del gruppo di ricerca di Anton Zeilinger dell'Accademia austriaca delle scienze e dell'Università di Vienna, si è avvalso di due grandi telescopi - il Telescopio nazionale Galileo dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e il William Herschel Telescope - per effettuare un test di entanglement quantistico utilizzando i fotoni di oggetti astronomici lontani. I risultati sono pubblicati sull'ultimo numero di  Physical Review Letters . Dio, i dadi e Einstein -  Pur avendo contribuito alle sue basi, la fisica quantistic

L'habitat lunare (e marziano) per gli astronauti

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Lockheed Martin ha presentato la sua versione del Deep Space Gateway, la stazione orbitante tra la Terra e la Luna che ospiterà gli astronauti in partenza per le basi lunari e per Marte. Il concept dell'habitat del Deep Space Gateway di Lockheed Martin. La prima generazione di astronauti impegnata in orbita lunare potrebbe trascorrere le settimane di missione in un modulo spaziale come questo. Lockheed Martin, una delle sei compagnie private coinvolte nel programma  NextSTEP  della Nasa (Next Space Technologies for Exploration Partnerships), ha illustrato lo scorso 16 agosto il suo concept per il  Deep Space Gateway , la stazione spaziale cislunare a cui giungerà la capsula spaziale Orion. Cislunare: una regione di Spazio in equilibrio gravitazionale tra la Terra e la Luna ISPIRAZIONE ITALIANA.  Il design di modulo pressurizzato di Lockheed Martin si ispira a quello del Multi Purpose Logistic Module  Donatello  realizzato dall'Agenzia spaziale italiana per

Il satellite Aelous pronto al lancio: studierà dall'alto i venti terrestri

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Con un nome così, il satellite dell'Agenzia Spaziale Europea non poteva che studiare i venti: le sue osservazioni consentiranno ai meteorologi di produrre previsioni più efficaci ed accurate. In questa ricostruzione, il satellite Aeolus al momento della sua immissione in orbita. È in programma per le ore 23,20 (ora italiana) del 22 agosto, dallo spazioporto di Kourou (Guyana Francese) il lancio del satellite Aeolus dell’Esa (Agenzia Spaziale Europea). Si tratta in realtà di un secondo tentativo dopo che il primo, in programma giusto 24 ore prima, era stato annullato a causa del vento troppo intenso che soffiava in alta quota, sopra lo spazioporto. Una coincidenza singolare, se si considera che Aeolus (come suggerisce il nome, che richiama il dio greco dei venti Eolo) si occuperà di studiare proprio i venti terrestri, misurandone per la prima volta i profili di velocità a livello globale.  Lo farà grazie allo strumento principale di bordo, chiamato Aladin (Atmospheric

Ghiaccio d’acqua sulla superficie della Luna

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L'analisi dei dati di una sonda indiana fornisce le prove della presenza di ghiaccio d'acqua in superficie, all'interno dei crateri nelle regioni polari della Luna. Le regioni del polo sud (a sinistra) e del polo nord della Luna: i depositi di ghiaccio d'acqua sono evidenziati in azzurro. Un team di ricercatori ha dimostrato in via definitiva la presenza di ghiaccio d'acqua nelle regioni più scure e fredde della Luna. I depositi, che potrebbero avere un'origine molto antica, sono distribuiti in modo irregolare: nella regione del polo sud si trovano per lo più all'interno di crateri, mentre nella regione settentrionale il ghiaccio è presente anche all'esterno dei crateri e su aree piuttosto ampie. SONDA INDIANA, STRUMENTI NASA.  I dati rilevati dallo strumento Moon Mineralogy Mapper (M3) della Nasa, della  missione Chandrayaan-1  (2008-9, Indian Space Research Organization), hanno permesso di identificare precisi elementi che hann

La tempesta marziana sta passando: Opportunity potrebbe risvegliarsi

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Il rover Opportunity non dà notizie da più di due mesi, a causa della tempesta di polveri che si è abbattuta su Marte. Ora che il meteo sembra migliorare, tornerà a farsi vivo? L'ombra di Opportunity si staglia sul deserto marziano. È dal 10 giugno 2018 che  il rover della NASA Opportunity , inviato in esplorazione su Marte, se ne sta in silenzio sulle pendici del cratere Endeavour. Non dà notizie da quando una  tempesta di polvere ha ricoperto l’intero pianeta , oscurando il cielo e rendendo impossibile la ricarica delle batterie attraverso l’energia solare. Ora ci sono segnali che indicano come la tempesta globale si stia indebolendo: col diradarsi delle polveri disperse in atmosfera, si può sperare che il cielo torni a rischiararsi e il rover trovi nuovamente le condizioni per fare il pieno alle batterie, “telefonare a casa” e dare ragguagli sul proprio stato di salute. C'È ARIA DI OTTIMISMO!  Al Jet Propulsion Laboratory della NASA si respira aria di o

Studiato il passaggio di una stella vicino a un buco nero. L'alba di una nuova fisica?

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Nelle ultime settimane una stella chiamata S2 è passata vicino al buco nero che regna nel cuore della Via Lattea. Telescopi dell'Osservatorio Europeo Australe (ESO) hanno seguito da vicino l'evento. Si chiama S2, è una stella che si trova nella  parte centrale della Via Lattea, la nostra galassia, vicino a Sagittarius A : quest'ultima è una sorgente di onde radio, costituita da un buco nero che possiede una massa paragonabile a 4 milioni di volte quella del Sole. Ebbene S2 compie, attorno al buco nero, un'orbita ogni 16 anni circa, a una distanza media di 134 Unità Astronomiche (una Unità Astronomica è pari alla distanza media Terra-Sole e si aggira attorno ai 150 milioni di chilometri). Qualche settimana fa la stella S2 è transitata vicino al buco nero e un gruppo di scienziati del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics (Germania) ha colto l'occasione per studiarla e acquisire importanti informazioni. «Grazie alla preparazione degli ultimi

Scoperto un "muro" ai confini del sistema solare

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Si tratterebbe di un’anomala concentrazione di idrogeno spinto fin là dal vento solare. Lo ha scoperto la sonda New Horizons che, nel frattempo, sta per raggiungere un pianetino situato oltre Plutone. Oltre i pianeti del sistema solare sembra esserci un "muro" di atomi di idrogeno. Lo ha scoperto la sonda New Horizons della NASA Continua il viaggio della sonda  New Horizons della Nasa  che, dopo aver  superato Plutone , si dirige verso un pianetino chiamato  Ultima Thule , dove arriverà il primo gennaio 2019, in quella "miniera" di asteroidi nota come  Fascia di Kuiper . La novità è che la sonda potrebbe avere trovato l'evidenza di una “struttura” che gli astronomi da tempo cercavano nel Sistema Solare esterno: un bagliore ultravioletto rilevato dallo  spettrometro di bordo Alice  potrebbe essere infatti la prova dell’esistenza di una "parete di idrogeno", una regione ad alta concentrazione di questo elemento, che si trova al confine

Satellite russo sale e scende misteriosamente. Gli Usa sospettano abbia scopi militari

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Un satellite della serie Kosmos. Mentre state leggendo queste righe, sulla vostra testa stanno passando decine e decine di satelliti, per ognuno dei quali conosciamo ogni dettaglio, dalla traiettoria (velocità, altitudine ecc.) alle finalità. Vale per tutti, tranne che per uno, un  po' misterioso, per il quale il Dipartimento di Stato americano ha recentemente manifestato una certa apprensione. Dovrebbe trattarsi di un non meglio specificato satellite russo, che ha destato sospetti per il suo comportamento, anomalo rispetto a quello degli altri satelliti  osservabili. MONTAGNE RUSSE SPAZIALI.  In particolare, secondo quanto dichiarato alle Nazioni Unite da Yleem DS Poblete, segretario americano per il controllo degli armamenti, il satellite russo nella sua orbita varierebbe continuamente l'altitudine, abbassandosi e rialzandosi in modo inusuale. E non bastano certamente le rassicurazioni dei russi, i quali hanno bollato come diffamatorie le accuse mosse dagli Usa,