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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Borexino fotografa le reazioni che alimentano il motore del Sole

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L'esperimento nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso è riuscito a dettagliare con una precisione senza precedenti i meccanismi di produzione energetica all'interno della nostra stella. Lo studio su Nature. Nel cuore del Gran Sasso, l'esperimento Borexino rileva le interazioni dei neutrini solari che interagiscono con gli elettroni in uno scintillatore liquido (cioè un materiale che emette impulsi di luce quando viene attraversato da particelle cariche). Per 10 anni ha scrutato all'interno del Sole dal suo punto di "osservazione" privilegiato, nascosto sotto 1.400 metri di roccia all'interno di una montagna dell'Abruzzo. Ora i risultati della collaborazione  Borexino , fiore all'occhiello dei  Laboratori nazionali del Gran Sasso  dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, hanno visto la luce in un articolo su  Nature . Il lavoro pubblicato il 25 ottobre è la "fotografia" più dettagliata mai compiuta della catena di reaz

Marte: nelle acque salate del sottosuolo c'è abbastanza ossigeno per la vita

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I "marziani" - sempre che esistano - potrebbero non essere soltanto microbi anaerobici. Le brine salate presenti sotto alla superficie del pianeta sembrano avere ossigeno sufficiente a supportare anche organismi multicellulari e semplici animali come le spugne. Curiosity sull'arida e inospitale superficie marziana. Il vero habitat di interesse è il sottosuolo. Le acque salate  che si pensano presenti nel sottosuolo di Marte potrebbero contenere quantità di ossigeno sufficienti a supportare la stessa vita microbica della Terra delle origini. Non solo, in alcune aree sotto alla superficie del Pianeta Rosso, a particolari condizioni di temperatura, pressione e latitudine, potrebbero esserci concentrazioni di ossigeno paragonabili a quelle dei mari terrestri, compatibili con lo sviluppo di organismi pluricellulari e semplici animali come le spugne. Lo stabilisce uno studio della NASA pubblicato su  Nature Geoscience . La ricerca aggiunge un importante tass

Giove: la mappa delle temperature di Europa

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Come avevamo anticipato a settembre, lo studio di Europa ha prodotto la prima mappa delle temperature del satellite di Giove e confermato il fenomeno della sua regione più fredda: ecco le prime immagini. Illustrazione: questo potrebbe essere il panorama su Europa, con i suoi geyser e Giove sullo sfondo. Una delle  lune di Giove ,  Europa , mostra di avere una crosta superficiale particolarmente caotica e fratturata, e questo suggerisce una lunga storia geologica che forse è ancora in atto. Come  avevamo anticipato  all'inizio di settembre, una nuova serie di immagini-radio riprese da  ALMA  (Atacama Large Millimeter / submillimeter Array, il  radiointerferometro  a 5.000 metri di altezza in Cile) ha permesso agli astronomi di realizzare la prima  mappa delle temperature  del satellite, ossia una mappa che mette in evidenza le variazioni di temperatura sulla superficie. Le immagini, che hanno una risoluzione di circa 200 chilometri (il sistema di Giove si trova,

Hyperion, un Titano nell'Universo remoto

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Un superammasso di galassie primordiali con una massa di oltre un milione di miliardi di Soli è stato individuato a poco più di 2 miliardi di anni di distanza dal Big Bang. Si tratta dell'oggetto più grande e più massiccio mai osservato nel cosmo "bambino". Hyperion, il titano. Un grande agglomerato di galassie formatosi ad appena 2,3 miliardi di anni  dal Big Bang  è così esteso e massiccio da meritare il nome di uno dei Titani, gli dei più antichi della mitologia greca, precedenti alle divinità dell'Olimpo. L'oggetto celeste ribattezzato  Hyperion  (nome antico di Iperione, padre del Sole) ha una massa di oltre un milione di miliardi quella della nostra stella, che ne fa la struttura più grande e massiccia mai trovata a una così grande distanza. A individuarlo è stato un gruppo internazionale di ricercatori guidati da Olga Cucciati, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Bologna.  UNA STRANA COLLOCAZIONE.  I superammassi sono gr

La vita potrebbe diffondersi tra una stella e l'altra della Via Lattea

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Uno studio espande la classica teoria della "panspermia", portandola sul piano galattico: i mattoni base della vita potrebbero viaggiare tra un sistema stellare e l'altro prendendo un passaggio da oggetti intestellari come la cometa-sigaro Oumuamua. Una mappa della Via Lattea ottenuta dal satellite dell'ESA Gaia, e contenente 1,7 miliardi di stelle (una piccola parte del totale). Comete, asteroidi, meteoroidi e altri viaggiatori celesti potrebbero diffondere le molecole base della vita da una stella all'altra della Via Lattea. Un nuovo studio in fase di revisione sulla rivista  Monthly Notices of the Royal Astronomical Society  allarga i confini della  panspermia , la teoria secondo la quale la vita sulla Terra sarebbe stata portata da oggetti celesti. Finora, gran parte delle ricerche in questo settore si è concentrata sulla distribuzione della vita  attraverso il Sistema Solare  - in particolare sul trasferimento di molecole da Marte alla Terra

Penitentes: guglie di ghiaccio su Europa, luna di Giove

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Su Europa ci sarebbero guglie di ghiaccio alte 15 metri: alcune regioni della superficie del satellite di Giove sarebbero proibitive per un lander. Penitentes in Cile: sono strutture di ghiaccio alte anche 5 metri (sulla Terra) che si producono in particolari condizioni di temperatura e umidità. Uno studio suggerisce che si formino anche su Europa, luna del sistema di Giove. Il quarto  satellite di Giove  per dimensioni,  Europa , è una delle lune più interessanti del Sistema Solare, soprattutto per  la ricerca della vita . Uno studio ( pubblicato su Nature ) suggerisce che la sua superficie ghiacciata di Europa sia tutt'altro che una pista da pattinaggio: per i ricercatori (un team internazionale coordinato da Daniel Hobley, della Cardiff University - UK), potrebbe invece essere ricoperta da guglie di ghiaccio alte fino a 15 metri. Sono strutture che si possono trovare anche sulla Terra: sono i  penitentes  ( penitenti di neve ), che si formano quando il ghiacc

La superficie di Marte è velenosa?

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Sulla superficie di Marte è stato trovato un mix tossico di composti chimici ossidanti in grado di sterminare qualsiasi organismo vivente. La superficie di  Marte  conterrebbe un mix tossico di composti chimici ossidanti che l’intensa radiazione ultravioletta trasformerebbe in potenti battericidi, in grado di uccidere qualsiasi organismo vivente nel giro di poco tempo. BATTERI.  Lo afferma uno studio del Centro per l’astrobiologia dell’Università di Edimburgo pubblicato su  Scientific Reports . Nelle simulazioni effettuate in laboratorio, i ricercatori si sono concentrati sui  perclorati , potenti ossidanti scoperti su Marte alcuni anni fa, sugli ossidi di ferro e sul perossido di idrogeno, anch’essi presenti sul  Pianeta Rosso . Esponendo questi elementi a raggi ultravioletti simili a quelli che colpiscono la superficie di Marte, gli scienziati hanno constatato che i  batteri  vengono uccisi molto velocemente. Secondo i ricercatori, per trovare una (eventuale) 

Qual è il limite di gravità che il corpo umano può sopportare?

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La nostra impalcatura di ossa e muscoli funziona quaggiù, ma che cosa accadrebbe altrove? Un astronauta ben allenato sarebbe teoricamente in grado di camminare su un pianeta che abbia al massimo quattro volte la massa della Terra. Gravità aliena: una liberazione o una condanna? Un'immagine artistica. Uno degli uomini più forti del mondo è Hafthor Bjornsson, l'attore islandese noto per interpretare "La Montagna" nella serie televisiva  Il Trono di Spade . Nel 2015, egli riuscì a compiere 5 passi con un tronco di quasi 650 kg sulla schiena. Per molti il suo record è soltanto una notizia curiosa, ma la capacità del corpo umano di resistere a forze di questo tipo è cruciale per l' esobiologia , la scienza che indaga sulle possibilità di vita oltre la Terra. Qual è il limite di sollecitazione gravitazionale che un essere umano può sopportare? Se lo sono chiesti alcuni fisici dell'Università di Zagabria, in Croazia. La loro conclusione è che la s

Le ultime rivelazioni della sonda Cassini prima di schiantarsi su Saturno

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Durante il suo tuffo finale nell'atmosfera del pianeta, Cassini ne ha "assaggiato" la pioggia di materiali, scoprendo una complessità chimica inaspettata e una rapida perdita di materiale dall'anello più interno. Altre sorprese riguardano invece il campo magnetico. Gli anelli di saturno sono composti di corpi di ghiaccio e roccia e - ora sappiamo - di un'ampia gamma di composti a base di carbonio. Dagli anelli di Saturno piovono  monsoni  di composti organici a velocità dieci volte superiori al previsto.  Nuove analisi dei dati di Cassini pubblicate su  Science  mostrano che la chimica delle strutture che circondano il pianeta gassoso è più complessa di quanto si credesse, e che nell'anello D - il più interno - questi composti formano una pioggia di materiale che si riversa nell'atmosfera superiore di Saturno alla velocità record di  10 mila kg al secondo . Gli anelli di Saturno in una foto senza precedenti COCKTAIL VARIEGATO.  Nell

Prime conferme sull'esistenza di una esoluna nel sistema Kepler-1625

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Sembra confermata l'esistenza della prima esoluna mai rilevata: un satellite gassoso che ruota attorno a un pianeta gassoso, Kepler 1625b, a 4.000 anni luce da noi. L'esistenza di satelliti che ruotano attorno a esopianeti è teoricamente una certezza, ma solo ora si stanno raccogliendo dati che proverebbe l'esistenza di almeno una "esoluna". Grazie al  telescopio spaziale Hubble  due ricercatori della Columbia University hanno trovato importanti conferme sull'esistenza della prima  esoluna  mai rilevata, che ruota attorno a  Kepler 1625b  (a 4.000 anni luce dalla Terra): "conferme" perché nonostante il rigore con il quale sono stati analizzati i dati di Hubble, la ricerca ha purtroppo sofferto di alcuni limiti e gli autori sono i primi ad ammettere che sono comunque  necessarie ulteriori conferme  da altre e separate osservazioni. In un articolo pubblicato su Science Advances, Alex Teachey e David Kipping riferiscono che il satell