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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Tempeste di sabbia su Titano

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Su Titano, la più grande luna di Saturno, ci sono violente tempeste di sabbia e metano. La scoperta grazie alle immagini della sonda Cassini. Le foto della sonda Cassini che hanno permesso di osservare per la prima volta le tempeste di polvere su Titano. Ogni colonna mostra il prima, il durante e il dopo delle tempeste. | Non solo Terra e Marte, nel Sistema Solare esiste un altro mondo spazzato da tempeste di sabbia: è  Titano , la luna più grande di Saturno. Questa scoperta è stata fatta grazie ai dati inviati dalla  sonda Cassini anni fa, che continuano ad essere analizzati ancora oggi. Ecco come sarebbe lo spettacolo di una tempesta di sabbia su Titano. Per quanto sia un'immagine ad effetto (anche per l'ingombrante presenza di Saturno all'orizzonte), è una illustrazione, una "rappresentazione artistica", non una vera foto, com'è stato frettolosamente riportato da alcuni giornali.  | IPGP/LABEX UNIVEARTHS/UNIVERSITY PARIS DIDEROT – C.

Anno 2028: qui Base Marte

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Le indiscrezioni di Elon Musk per SpaceX: nel 2028 il primo mattone di Mars Base Alpha, sul Pianeta Rosso, poi città e milioni di uomini... Città, e milioni di persone su Marte, il Pianeta Rosso. Sarà la seconda Terra... L’umanità potrebbe avere presto il suo avamposto marziano, giusto tra un decennio,  parola di Elon Musk , proprietario di SpaceX. Certo è noto che stia costruendo il gigantesco razzo BFR (Big Falcon Rocket), col quale Musk vuole esplorare la Luna e portare l’uomo sul Pianeta Rosso - dove costruirebbe una base permanente. Nella sua  visione a lungo termine  vede Marte disseminato di città e milioni di persone, al massimo tra 50-100 anni, ma i primi passi saranno molto, molto prima: per il primo avamposto di  Mars Base Alpha  giusto una decina di anni, per l'appunto. Tutte le cose che Elon Musk ha promesso di fare da qui al 2030 BFR, nuovi shuttle, rover, coloni e cupole: è Mars Base Alpha, sul Pianeta Rosso.  | SPACEX RUMORS.  Il 2028 (tra

La Relatività Generale confermata: l'energia oscura è necessaria

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La Relatività Generale funziona su scala cosmica solo con l'aggiunta di materia ed energia oscura: un nuovo studio conferma la Relatività e la necessità dei due elementi di cui sappiamo talmente poco da averli chiamati "oscuri". Mentre la materia oscura serve per tenere assieme le galassie, l'energia oscura sembra necessaria per spiegare i loro movimenti nel Cosmo. Da oltre un secolo la  Relatività Generale  supera brillantemente ogni test, ma, per farla  funzionare  su scala galattica ha bisogno di due ignoti aiutanti:  materia oscura  ed  energia oscura . Che la presenza di questa oscura coppia sia sintomo di una falla nella teoria di Einstein?  Uno studio  appena pubblicato su Nature dice di no. I ricercatori dell'Università di Durham e della Statale di Milano si sono chiesti se si può davvero spiegare l'Universo senza tutta questa  oscurità . Ci hanno provato utilizzando una promettente versione modificata della Relatività Generale. La

Che cosa può vivere nei laghi di Marte?

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Quale forma di vita potremmo trovare nei laghi salati del sottosuolo del Pianeta Rosso? Aliena o simile agli estremofili terrestri? Il polo sud di Marte fotografato dalla sonda Mars Express Orbiter: la regione bianca è la calotta di ghiaccio d'acqua e anidride carbonica, di circa 3 km di spessore per 350 km di diametro. I dati radar della sonda hanno rivelato, senza possibilità di errore, una vasta distesa di acqua liquida in profondità. Dopo  la storica scoperta  del lago di acqua salata sotto la superficie di  Marte , gli esperti stanno fantasticando sulle creature viventi che potremmo incontrare in un luogo tanto ostile alla vita. A darci validi indizi è una categoria di esseri viventi terrestri: gli  estremofili , ovvero creature che vivono negli ambienti più estremi. ANTICA GLORIA.  Un tempo Marte  era coperto d'acqua liquida  e (in teoria) poteva essere pieno di vita. Oggi sappiamo che un po' di quell'acqua è rimasta, ma è difficile immagin

Uno studio sulla natura della materia di cui sono fatte le stelle di neutroni

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I nomi della pasta italiana descrivono le strutture della materia più densa del Cosmo. Un nuovo stato della materia sembra essere il più resistente mai osservato nell'Universo: si trova nelle  stelle di neutroni , ciò che rimane dopo l'esplosione di una stella massiccia. All'interno di questi oggetti la densità della materia è talmente alta che i nuclei atomici si ammassano gli uni sugli altri in strane strutture  pastose . STELLE (NON SOLO) DI NEUTRONI.  Nella crosta esterna di questi astri non ci sono solo neutroni, come il nome fa immaginare. Si trovano infatti anche protoni con cui i neutroni formano nuclei atomici, ovvero  atomi senza elettroni . La ricerca appena pubblicata  riporta lo studio di questi nuclei atomici e delle strutture in cui possono aggregarsi.  Una curiosità : per classificare le varie strutture i ricercatori hanno dato loro il nome di diversi tipi di pasta. Illustrazione: la densa e calda nube di detriti espulsi dalle 

Il ritorno di Plutone

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Dal 2006 Plutone non è più considerato un pianeta. Ora alcuni scienziati sostengono che declassarlo sia stata una scelta sbagliata. Ecco perché. Plutone ha montagne e persino un'atmosfera, eppure non è considerato un pianeta: apri l' immagine a grandezza intera . Ex membro del "club dei 9" del Sistema Solare, dal 2006  Plutone  è stato "declassato" da pianeta a  pianeta nano . Una misera fine che a molti non è mai piaciuta, vuoi per abitudine, vuoi per ragioni affettive, vuoi perché avevano già imparato a memoria i nomi dei 9, dal più vicino al Sole al più lontano... A contestare il declassamento si sono però adesso aggiunti gli astronomi della Universiy of Central Florida: secondo  la loro ricerca , i criteri per definire "pianeta" un oggetto celeste, stabiliti dall' Unione Astronomica Internazionale , sarebbero quantomeno discutibili. La definizione dell'UAI (quella che nel 2006 cacciò Plutone dal club) vuole che un pi

Il pianeta di Spock esiste

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C'è per davvero un pianeta attorno alla stella 40 Eridani A, dove il creatore di Star Trek aveva immaginato Vulcano, il pianeta di Spock, l'ufficiale scientifico della USS Enterprise. Panorama di Vulcano: il pianeta di origine di Mr Spock, attorno a 40 Eridani A. Gene Roddenberry, il creatore di  Star Trek , era un grande e straordinario visionario: l'elenco delle tecnologie a disposizione dell'equipaggio delle navi stellari USS Enterprise che si sono succedute nei decenni di esplorazione del Cosmo sarebbe davvero lungo, ma come non citare gli antenati degli smartphone o gli scanner dell'infermeria di Leonard "Bones" McCoy? Il loro  teletrasporto  era (sarà?) un po' più avanzato del nostro, d'accordo, ma tra le tante "immaginazioni" una si è materializzata proprio di recente: il pianeta d'origine del comandante  S'chn T'gai Spock , collocato dalla storiografia ufficiale della serie attorno alla stella 40 Er